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Saggio sul controllo certosino istruito e perpetrato dai gestori del potere. La necessità di controllare scaturisce dall'esigenza di pilotare i comportamenti e direzionare le scelte. Ma esiste in tantissimi anche un sottile piacere nell'esporsi, o nell'essere controllati. Sembra che il futuro dell'umano sia incentrato esclusivamente sul "vedere e l'esser visti", e sul superficiale a discapito di quei necessari slanci evolutivi figli del pensiero critico che ricerca e ha la necessità dell'approfondimento. Si è nella pericolosa rete, ma ci si sente così liberi da poter mettere in mostra spesso solo il peggio di sé, non tenendo conto che clienti, titolari, pubblicitari e gestori del potere prendono decisioni (su di noi) sulla base di quel che vedono (di noi) tra foto, video, condivisioni, sfoghi, like, post e mex. La trappola è letale proprio perché fa leva sull'esigenza di voler apparire liberi, disinvolti e presenti per un "mondo" di eterei amici che in realtà ci ignora, mentre i soli a non ignorarci sono i cinici e manipolatori gestori del controllo sottile.